mercoledì 31 ottobre 2007

Palazzo Visconti risorgerà dai nostri soldi?

Rieccoci nuovamente, questa volta non con un vero Disservizio bensì con una segnalazione nata dalle osservazioni delle ultime settimane.

Devo essere sincero è stato un colpo quando ho saputo dell'incendio che ha consumato il tetto della vecchia Pretura. L'avevo frequentata molto nel passato partecipando alle attività di una delle associazioni che storicamente là risiedevano, e tuttora conosco più di un amico fra alcune “nuove nate”...

D'altra parte il paradosso vuole che, pur abitando a Saronno, abbia saputo su Internet dell'avvenuto rogo e successivamente abbia avuto modo di ascoltare in “giro” tutti i malumori e le recriminazioni che ne sono seguite.
Malumori che in fondo nascono da una triste realtà: l'accorgersi che un edificio, riscoperto come simbolo di Saronno, abbia dovuto rischiare di scomparire fra le fiamme prima che ci si decidesse ad iniziarne i lavori di recupero.
Sono infatti conosciuti a tutti i continui ritardi nell'inizio dei lavori, più di un frequentatore dello stabile ha potuto riportare del cattivo stato dell'edificio e in particolare del suo tetto... eppure la situazione è rimasta lungamente in stallo, anche a causa dei problemi nell'assegnare spazi sostitutivi alle associazioni che lì risiedevano.

Se da una parte è pur vero che è stato l'incendio a ridurre l'edificio allo stato attuale, è anche vero che i lavori di recupero avrebbero probabilmente eliminato parte delle cause di un simile scempio:

Adesso il solo quesito a cui Saronnesi debbono rispondere, è se dopo simili accadimenti sono disposti a rimboccarsi le maniche e mettere mano ai portafogli. In questo caso non si tratta di un'affermazione di senso figurato, tanto è vero che sono state aperte ben 2 sottoscrizioni per raccogliere i fondi per il recupero di Palazzo Visconti.
“E' appunto questo il quesito che deciderà probabilmente le sorti dell'edificio:
Deve essere il Comune a risolvere una situazione causata in buona misura dai troppi ritardi e rinvii nel piano di restauro o dovranno essere i Cittadini a pensarci?”

Al prossimo DISSERVIZIO.

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